A partire dai 20 anni di età una delle abitudini considerata un primo gesto di prevenzione per la salute del nostro seno è l’ autopalpazione.

L’autopalpazione consiste in un massaggio che si effettua per riconoscere eventuali anomalie nel nostro seno. Non è un esame completo ( come la mammografia ) ma un modo per controllare il proprio seno da sole.

E’ consigliato iniziare ad effettuare un autopalpazione intorno ai 20 anni di età continuando con cicli regolari per tutta la vita.

Perché fare l’autopalpazione?

Un autoesame del seno è importante per più fattori come quello di conoscere meglio il proprio seno, la sua anatomia, la sua consistenza e le particolarità.

E’ importante conoscere alla perfezione le caratteristiche del proprio seno in modo da poter sentire immediatamente un minimo cambiamento e reagire prontamente come in esempi di rigonfiamenti, noduli o perdite con una visita appropriata dal medico.

L’autopalpazione non deve però essere vissuta come un momento di ansia ma come un puro gesto di prevenzione da effettuare per noi stesse in vista del importanza di una diagnosi precoce.

Quando è meglio fare l’autopalpazione?

Il momento per effettuare un autopalpazione corretta è quando il seno è morbido quindi 2 o 3 giorni dopo la fine del ciclo mestruale. É buona norma effettuare un’ autopalpazione ogni mese ma anche una volta ogni 2-3 mesi se effettuato correttamente e scrupolosamente.

Per le donne in menopausa non c’è un momento più indicato ma è consigliabile crearsi delle scadenze regolari per ricordarsi di effettuare il massaggio periodicamente come ad esempio fissare la data di ogni inizio mese.

Come fare un’ autopalpazione correttamente?

  1. La prima fase di autopalpazione avviene davanti ad uno specchio con un attenta osservazione del busto. Bisogna in questo caso osservare se vi sono cambiamenti nelle dimensioni e nella simmetria dei seni sporgendo il busto leggermente in avanti, alzando e abbassando le braccia guardando bene i contorni dei seni per riscontrare eventuali deformazioni o irregolarità localizzate.
  2. La seconda fase prevede il massaggio di autopalpazione vero e proprio stendendosi sulla schiena possibilmente con un cuscino sotto le spalle. Con la mano destra sul seno sinistro effettuare dei piccoli movimenti circolari facendo roteare il seno da entrambi i lati.

Non è necessario premere o schiacciare ma si consiglia di passare la mano su tutta la superficie del seno senza tralasciare punti tenendo presente anche l’area attorno al capezzolo. [guarda l’illustrazione in basso]

In secondo piano si vanno a palpare anche le ascelle cercando eventuali cambiamenti di volume. Non passeranno inosservati quindi sintomi come un seno improvvisamente più piccolo dell’altro, capezzoli che sembrano possano essersi ritratti, gonfiori o posizionamenti diversi dello stesso. Anche la pelle va ispezionata se vi sembra infiammata o raggrinzita.

Ogni medico specialista può aiutare nel mostrare un corretto massaggio di autopalpazione.

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